Mariagrazia Mamoli
KIKA E ASSOCIAZIONE CURE PALLIATIVE
Alla fine degli anni Ottanta il comune di Bergamo e la sezione locale della Lega per la lotta contro i tumori organizzano il primo corso di formazione per l’assistenza domiciliare ai malati terminali.
Kika si attiva con il primo gruppo di volontari, come coordinatrice, e partecipa alle prime esperienze di ADI con l’allora Ussl.
Nel 1989 viene costituita a Bergamo l’Associazione cure Palliative: Kika è il riferimento costante dei volontari, sia nella concreta assistenza a domicilio che nei numerosi corsi di formazione.
Dopo la presidenza Cossolini e Minetti, è eletta presidente e confermata nell’incarico per tre mandati.
Sono gli anni del sogno dell’hospice e della sua concreta realizzazione, soprattutto dal 1997 al 2000, con centinaia di incontri, manifestazioni, spettacoli, cene, iniziative.
Nel gennaio 2001 l’hospice inizia la sua operatività con gestione degli Ospedali Riuniti e il resto è storia recente.
L’hospice e il continuo miglioramento della qualità di cura e assistenza, l’integrazione dei volontari con l’équipe e con un loro ruolo sempre più articolato e “professionalizzato”, la centrale operativa per gestire il coordinamento e la consulenza dell’assistenza domiciliare su tutto il territorio, la campagna di sensibilizzazione sulla terapia del dolore e la diffusione delle cure palliative sono i progetti centrali su cui Kika ha lavorato e su cui l’Associazione Cure Palliative si impegna a continuare i suoi percorsi.
Per il suo impegno nel modo del volontariato, Kika ha ottenuto molti premi e benemerenze (Comune di Bergamo, Cavalieri d’Italia, Rotary, Lions…), ma il riconoscimento più significativo è sempre venuto dalla stima e dall’affetto di tutti coloro che hanno potuto starle vicino.
Da fine 2001 Kika ha combattuto la sua personale battaglia contro tre successive manifestazioni tumorali e, con grande determinazione, ha affrontato tre interventi e le necessarie terapie di supporto, raggiungendo significativi traguardi di miglioramento e di qualità di vita. Nel marzo 2005 si è manifestato un uleriore tumore, con ampie metastasi e diagnosi di inguaribilità: ma anche allora ha affrontato le terapie palliative, con forza e con concreti obiettivi di qualità di vita, fra cui il sogno di una ultima vacanza al mare.
Un ulteriore aggravamento ha reso impossibile questo obiettivo e, dopo pochi giorni, c’è stato il ricovero nell’hospice di Borgo Palazzo.
Giovedì 14 luglio 2005 Kika è morta nel “suo” hospice.
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